Le nuove ricerche e i nuovi sviluppi della tecnologia applicata alla bicicletta. Design aerodinamici garantiscono maggior velocità sui nuovi prototipi in lavorazione.

I numerosi appassionati di biciclette in tutto il mondo proclamano a gran voce che il loro mezzo di trasporto preferito rappresenta la più grande invenzione dell'epoca moderna: è infatti completo ed economico, ed è senza dubbio quello che sfrutta maggiormente l'energia umana e per finire non inquina.

Sull'onda di questo grande entusiasmo si è quindi portati a credere che la bicicletta non possa essere oggetto di ulteriori miglioramenti.

In tal senso i tradizionalisti ostinati hanno impedito ogni tipo di sperimentazione imponendo di fatto parametri troppo restrittivi secondo cui la bicicletta deve obbligatoriamente essere categorizzata come un veicolo a due ruote, dotato di catena di trasmissione e condotto in posizione eretta sulla sella.

Negli anni 30 il francese Francois Faure stabilì il nuovo record del chilometro grazie ad una rivoluzionaria bicicletta reclinata, il Velocar.

L'Unione Ciclistica Internazionale però reagì stabilendo che questo mezzo sperimentale non poteva essere considerato come una bicicletta vera e propria e così facendo arrestò di fatto lo sviluppo di un interessante branca dell'evoluzione ciclistica.

Per fortuna però questa buona idea era destinata ad avere un futuro, così in seguito alla crisi petrolifera e alla conseguente espansione dell'industria ciclistica americana negli anni 70, venne lanciata l'idea di una bicicletta con qualità superiori, piu performante e più sicura rispetto alla bicicletta tradizionali.

A questo punto quindi l'Associazione Internazionale Veicoli a Propulsione Umana, stabilì una sola unica regola, e cioè che i veicoli fossero alimentati esclusivamente con l'energia umana.

Quindi la maggior parte dei prototipi ispirati a questo principio cominciano dove finiscono le biciclette tradizionali.

Si è quindi scoperto che se si ottimizza il profilo aerodinamico e si riduce il peso complessivo del mezzo assicurando in questo modo una linea più affusolata si ottengono risultati davvero straordinari in termini di velocità e accelerazione.

Nascono in questo modo le HVP, Human Powered Vehicle, veicoli che non rispondono alle norme con cui l'UCI definisce una bicicletta, ma sono allo stesso tempo mezzi di trasporto dotati di pedali, di catena di trasmissione e di rapporti.

La ricerca in questo campo è in continua evouzione e segue senza sosta i progressi nella tecnologia dei materiali, come nel caso della fibra di carbonio o del Kevlar: per questi designer la bicicletta definitiva deve ancora nascere.